IW0FKO 1

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... le mie esperienze, la mia passione ....

giovedì 30 marzo 2017

Space stations

All'inizio fu lo Skylab (1973-1979)


                                                                          
E' il 14 maggio del 1973 quando da Cape Kennedy il razzo Saturn V porta nello Spazio il modulo di comando (C.S.M.) Saturn I-VB; nasce così il progetto Skylab.
L'Orbital workshop (così denominata la stazione spaziale) era l'adattamento di un modulo Saturn I-VB, già usato nelle missioni Apollo per lo sbarco sulla Luna, nella cui area di lavoro C.S.M. (Command Service Module) era disposta l'attrezzatura che negli anni avvenire avrebbe dovuto supportare l'intero programma.
Siamo agli inizi degli anni 70, la tecnologia è tutta quella fino ad allora usata nel programma Apollo, la stessa stazione spaziale è strutturalmente parte di quella tecnologia.
Il programma Skylab ospiterà nel corso degli anni 1973-1974 tre equipaggi, i quali effettueranno oltre che alla prima passeggiata spaziale (E.V.A.) per la riparazione di un pannello solare danneggiato, anche molti esperimenti scientifici e medici.



Scientist-Astronaut Owen Garriott, Skylab 3 science pilot, at the Apollo Telescope Mount Console in the Multiple Docking Adapter of Skylab. Credits: NASA



Tra i vari esperimenti, il più interessante è l'utilizzo di un telescopio denominato A.T.M. (Apollo Telescope Mount) adattato sul modulo Saturn per l'osservazione del Sole e della Terra.
Come avvenuto poi in futuro con le missiosi MIREX (MIR) e ARISS (I.S.S.), l'ascolto dello Skylab da parte di radioamatori, è stato tutt'altro che facile,a partire dal fatto che a differnza di oggi, ed in virtù di un momento politico che poneva forti attriti tra le due maggiori superpotenze, non era per nulla facile ottenere frequenze su cui fare ascolto, sono pochi i radioamatori che all'epoca hanno avuto la fortuna di ricevere segnali o voci dallo Spazio.
Lo Skylab, come già detto, disponeva della migliore tecnologia dell'epoca, tra la'ltro ben collaudata; le apparecchiature radio presenti permettevano di lavorare in banda S (2-4 GHz) ed in banda P (225-390 Mhz).
Le trasmissioni erano prevalentemente telemetriche e video, quest'ultime riguardavano l'invio di immagini catturate dall'osservatorio spaziale A.T.M.
Lo Skylab era radiocontrollato da un gran numero imprecisato di stazioni a Terra che oltre a ricevere dati, ne determinavano l'orbita e ne seguivano l'andamento; queste stazioni radio erano presenti su quasi tutti i continenti e sugli oceani in modo da garantire un costante ascolto.


BANDA S:
Su questa banda venivano svolte più operazioni su di una stessa frequenza, grazie all'utilizzo di sottoportanti, le quali permettevano il flusso di più dati contemporaneamente.
2287,5 MHz modulazione P.M. su questa frequenza viaggiavano dati telemetrici e voce
2272,5 MHz modulazione F.M. su questa frequenza viaggiavano riproduzioni TV, voce e dati

BANDA P:
Le frequenze VHF qui di seguito riportate, sono state ascoltate da radioamatori ed è  quindi confermata la loro attribuzione (credit Sven Grahn)
296,8 MHz A.M. fonia (simplex) con le stazioni di radiocontrollo
230,4 MHz- 231,9 MHz- 235,0 Mhz- 237,0 MHz Telemetria

Due anni prima, nel 1971 l'Unione Sovietica aveva iniziato un programma analogo; La Saljut 1 è stata la prima Stazione Spaziale in assoluto messa in orbita, purtroppo catastrofici eventi non hanno poi permesso al progetto di andare avanti.

STS-9 (1983)


STS è l'acronimo di Space Transportation System, più comunemente conosciuto come Shuttle.
L'STS-9 è una missione Shuttle di tutta rilevanza; ha inizio il programma "Spacelab" aprendo le frontiere a nuovi esperimenti in assenza di gravità e sancisce anche la presenza del primo radioamatore nello Spazio.
Owen Garriott, già presente nel programma SkyLab3, regolare detentore di licenza radioamatoriale con sigla W5LFL è stato il primo radioamatore in assoluto a trasmettere dallo Spazio; se è nato il programma S.A.R.EX. lo si deve a lui, sempre a lui lo si deve se oggi i radioamatori hanno una valenza all'interno dei programmi spaziali.
La legenda vuole che Owen portò con se un ricetrasmettitore portatile VHF per intrattenersi in comunicazioni "amatoriali" con la madre, ma che da lì a breve spaziò in comunicazioni anche con la popolazione radioamatoriale. Tra i suoi contatti dallo spazio ci fu anche JY1 Re Hussein di Giordania.
Owen portò l'attenzione della NASA su uno strumento che avrebbe potuto avvicinare le comunità scolastiche allo Spazio, sua fu l'idea di coinvolgere le scuole con un programma che gli permettesse di interagire con operatori nello Spazio.

Owen Garriotta bordo dell'STS-9
 Il secondo successo radioamatoriale lo si deve a Antony W. England (W0ORE) con la missione STS-51F del 1985,  il quale proseguì l'attività iniziata da Owen qualche anno prima.
I semi gettati da questi due radioamatori, permetteranno da li a breve con le missioni MIR, la nascita di una serie di programmi che porteranno il radioamatore nello Spazio.
Nel 2002, in occasione della Dayton Hamvention, è stato conferito a Owen Garriott e Antony W. England uno speciale tributo per quanto fatto per la comunità radioamatoriale.
La stazione spaziale MIR (1986-2001)



La MIR è stata sicuramente una rivincita vincente al fallimento del programma Saljut 1 del 1971, nata durante la guerra fredda, contro ogni previsione ha raggiunto il 21° secolo creando un solido trampolino verso la futura Stazione Spaziale Internazionale.
Con la MIR entrano in gioco anche i radioamatori, per la prima volta vengono creati programmi dedicati dove il radioamatore è parte attiva nell'esperimento.
I programmi MAREX (Mir Amateur Radio Experiment), MIREX (Mir International amateur Radio EXperiment),SAREX (Space Shuttle Amateur Radio EXperiment)  e SAFEX (Space Amateur Funk EXperiment) permetteranno non solo la creazione di un collegamento con lo Spazio grazie alla fornitura di apparecchiature radio e componenti hardware, ma anche la possibilità di organizzare i primi school contacts, dando così modo a tutti di portare la propria voce all'interno di una stazione spaziale.

Musa Manarov U2MIR


Inizialmente, nel 1988 furono installate sulla stazione spaziale delle apparecchiature radio VHF al solo scopo ricreativo, per permettere all'equipaggio comunicazioni con la Terra in ambito radioamatoriale, il programma MAREX ad opera di operatori russi è stata una naturale conseguenza ad una attività che nata per "gioco", aveva costituito un solida base per l'inizio di esperimenti radio.
Da lì a breve, si costituirono due gruppi di lavoro statunitensi, il MIREX ed il SAREX, rispettivamente creati per gestire collegamenti radio con la MIR (MIREX) e con lo Shuttle (SAREX) da parte della comunità radioamatoriale. La MIREX sarà l'organizzatrice di tutti gli school contact che si effettueranno nell'intero periodo di orbita della MIR nonchè gestirà il traffico QSL.
Nel 1996 il programma SAFEX a cura della comunità radioamatoriale tedesco-austriaca, portò sulla stazione spaziale, installando sul modulo Piroda, apparecchiature nuove per configurare un sistema ricetrasmittente in UHF, fu attivato un ripetitore per fonia ed aperta una frequenza per il packet a 9k6, nello stesso ambito, furono utilizzate frequenze in banda L/S (Up 23cm Dwn 12cm) per delle trasmissioni in ATV, tale sistema resterà attivo fino alla fine.
Nel 1998 fu anche attivato un trasmettitore SSTV che lavorava sulla frequenza di 145.985 FM, da questa data, fino al termine della sua lunga permanenza nello Spazio, è stata questa la frequenza usata per tutte le sue attività radioamatoriali.

Anche se ufficialmente erano state attribuite più frequenze radioamatorial ad uso della MIR, nel tempo ci si accorse che in alcune regioni (I.A.R.U.) queste interferivano su sistemi terrestri, e talvolta  si presentavano invece disturbi provenienti dalla Terra alle apparecchiature radio di bordo; fu così che si decise per una frequenza simplex  da far cadere in piena banda SAT (145.800-146.000), 145.985 FM.


HAM-RADIO MIR Frequency 
----------------------- 
MIREX program: 
145,800 MHz FM MIR Downlink [1k2 Packet & Voice] 
145,200 MHz FM MIR Uplink [1k2 Packet & Voice] 
SAFEX program:
437,925 MHz FM MIR Downlink [Voice] 
437,950 MHz FM MIR Downlink [Voice] 
437,975 MHz FM MIR Downlink [9k6 Packet]
 
since July 1997 
145.985 MHz FM MIR simplex [1k2 Packet, SSTV & Voice] 

SERVICE MIR Frequency (not ham-radio) 
---------------------- 

121,625 MHz MIR MIR/Soyuz TM 
121,750 MHz FM Soyuz TM 
130,165 MHz FM MIR MIR > Shuttle [Voice] 
130,165 MHz FM MIR / Soyuz TM 
139,200 MHz FM Shuttle Shuttle > MIR [Voice] 
139,205 MHz FM MIR 
142,000 - 143,825 MHz MIR [Voice] 
142,600 MHz FM MIR [Voice] 
143,625 MHz FM MIR MIR > Control [Voice] 
143,625 MHZ FM MIR MIR > CUP [Packet] 
166,000 MHz FM Progress M + Soyuz TM [Telemetrie] 
417,000 MHz FM MIR [Telemetrie] 
463,000 MHz FM Progress M + Soyuz TM [Telemetrie] 
922,750 MHz FM Progress M + Soyuz TM [Telemetrie] 
926,050 MHz FM Progress M + Soyuz TM [Telemetrie] 
926,100 MHz FM Soyuz TM 

Nonostante le comunicazioni in fonia tra l'equipaggio della MIR e la comunità radioamatoriale fossero frequenti, l'utilizzo del PMS è sicuramente stato altamente complementare nel tenere alto lo spirito di amicizia e collaborazione.
Singolare è questo messaggio laasciato da Mike Foale - KB5UAC sul PMS della MIR (R0MIR), indirizzato a tutti i radioamatori a seguito della collissione che ci fu tra i moduli Spektr e Progress:

Posted:06/28/97 17:58
To:ALL
From:R0MIR
Subject:Mir Status

We have now got the base block, the module Kvant2 back
on line,leaving 2 more modules. Working very hard, lights
in our mouths, in the dark, moving batteries about, to
enable better charging, with solar arrays. O2 electrolysis
soon, in old Kvant.
Much interest from control center to do internal eva to
reconnect power to lost Spkektr module, to receive its
substantial electrical power from its large arrays.
Thanks for all your good wishes.
Mike.

CMD(B/H/J/K/KM/L/M/R/S/SR/V/?)>



Lista mailbox PMS R0MIR 25 Marzo 1988

A causa di gravi incidenti che ne avevano compromesso la struttura, la Russia non ritenne più vantaggioso mantenere in orbita la Stazione spaziale, a Marzo del 2001 iniziarono le manovre di deorbita per permettere il suo rientro e quindi la disintegrazione attraversando l'atmosfera terrestre.

La Stazione spaziale MIR rimane per tutti i radioamatori il "big one" fu un vero parco divertimenti per noi amanti dei collegamenti satellitari, offrì tante occasioni in altrettante modalità radio, mai come in quel periodo ci si sentì parte di un progetto, la MIR quasi la si toccava con una mano per quanto ci era vicina.
Negli anni avvenire ci sarà la I.S.S., ma non sarà mai più la stessa cosa.

International Space Station (since 1998)



Fu verso la fine dal 2000 che la ISS utilizzando antenne nate per altri usi, ma risonanti sulle VHF/UHF radioamatoriali iniziò quella che fu denominata la FASE 1.
L'rtx era composto da un ERRICSON che permetteva comunicazioni in VOICE\SSTV\PACKET
La consolle radio era posta nel modulo ZARYA, da qui il fatto che ancora oggi, la HAM STATION è identificata con ISS ZARYA.


Equipaggiamento radio Ericcson FASE 1
 Nel 2001 con il progetto ARISS le apparecchiature radio furono totalmente sostituite e poste nel modulo russo Zvesda.
Denominata FASE 2, attualmente lavora con 2 KENWOOD D-700 V/UHF + 1 KENWOOD D-710E

                                           
Configurazione radio shack antecedente 2008 con Kenwood D-700 (vhf-uhf)
 voice\repeater\packet e YAESU FT-100 (hf-vhf-uhf) voice\sstv

             
Antenne su modulo ZARYA


Antenne ARISS su modulo Columbus

La I.S.S. come la MIR si trova in un orbita molto bassa, a circa 400 km dalla terra, è posizionata in un area denominata L.E.O. (Low Earth Orbit), facile da ricevere e da lavorare anche con attrezzature semplici.

La I.S.S. è facilmente collegabile anche in condizioni estreme, grazie alla sua
orbita relativamente alta

Il programma A.R.I.S.S. (Amateur Radio on I.S.S.) è una naturale evoluzione ai programmi radioamatoriali costituiti già ai tempi della MIR, si tratta di un consorzio tra le maggiori agenzie spaziali presenti nel mondo (NASA, ESA, Rosaviakosmos, JAXA e C.S.A.), a lei fa capo l'associazione di radioamartori AMSAT.
Nel 2010 AMSAT-Italia ha presentato all'E.S.A. l'ambizioso progetto per la realizzazione di un trasmettitore video (inizialmente si pensava ad un sistema analogico) da installare sulla I.S.S. per permettere agli astronauti di riprendere la loro area di lavoro durante i numerosissimi school contact a cui la Stazione spaziale partecipa costantemente.
Solo nel 2013, dopo aver superato parecchi ostacoli il progetto giunge a termine con l'installazione di un trasmettitore DATV (digitale) all'interno del modulo Columbus ed i primi test che culmineranno con la prima trasmissione avvenuta nella primavera del 2014; un vero successo per AMSAT-Italia e la comunità radioamatoriale.

Trasmettitore HAM TV a bordo del modulo Columbus della I.S.S.


Le apparecchiature radio attualmente presenti sulla Stazione Spaziale Internazionale, sono allocate in due differenti moduli; la configurazione attuale è:

Modulo Columbus
145.825 MHz - ERICSSON VHF - 1k2 APRS/Packet - ATTIVO
437.500 MHz - ERICSSON UHF - 1k2 APRS/Packet - INATTIVO


Modulo di servizio Zvezda
School contact, fonia, SSTV - Kenwood D-710E - SALTUARIAMENTE 
145.800 MHz - worldwide Downlink
145.200 MHz - Region 1 UPlink
144.490 MHz - Region 2/3 UPlink

Crossband repeater - Kenwood D-700 - INATTIVO
437.800 MHz - Uplink
145.800 MHz - Downlink

Le comunicazioni tra la Stazione Spaziale Internazionale e la Terra avvengono su più frequenze (non radioamatoriali), ed in molti modi, qui di seguito riporto quelle su cui ad oggi è stato fatto ascolto con successo:

E.V.A. (Extra Veicular Activity) queste sono le frequenze ascoltate durante le passeggiate spaziali, sono in modalità duplex
121.125 MHz FM - collegamento verso la I.S.S.
121.750 MHz FM - collegamento verso la I.S.S. - Progress telemetria
130.167 Mhz FM - collegamento verso l'astronauta

143.625 MHz FM - downlink verso Mosca

Cubesat


La Stazione Spaziale Internazionale ha anche fatto da madrina a molti lanci di satelliti del tipo Cubesat o nanosatelliti, sia per scopi radioamatoriali che civili o militari.

Tra i più famosi possiamo citare sicuramente il SuitSat-1 e ARISSat-1, entrambi facenti parte di un progetto ARISS,  dove il fallimento di uno, è stata invece la rivincita dell'altro.
Il SuitSat-1 conosciuto anche come Radioskaf, Radio Sputnik o Amsat-Oscar 54 riguardava un esperimento molto semplice ma sicuramente innovativo, utilizzare una tuta spaziale al cui interno sarebbe stato posto un trasmettitore il quale avrebbe trasmesso oltre a dati telemetrici, un messaggio vocale in diverse lingue.
Il lancio (tra l'altro il primo ufficiale dalla I.S.S.) avvenne il 6 dicembre del 2005, ma fallì dopo appena due orbite a causa di un crasch sulle batterie, le quali, non disponevano (da progetto) di pannelli solari per la ricarica, lasciando così molti radioamatori delusi da una opportunità mancata.

145.990 MHz FM - Telemetria - Messaggio in più lingue (random con batterie cariche)

SuitSat-1
La rivincita al fallimento di SuitSat-1 arriva qualche anno dopo; è l'Agosto del 2011 quando in occasione di una operazione E.V.A. viene messo in orbita 'ARISSat-1.
ARISSat-1 ha una tecnologia a bordo di gran lunga più complessa e superiore della precedente usata su SuitSat-1, il cubesat disponeva di un trasponder lineare che sarebbe stato usato come ripetitore ma che purtroppo non entrò mai in uso, in quanto, durante la sua messa in orbita, l'antenna si ruppe, rendendo così impossibile il suo funzionamento (è l'unico problema avuto da ARISSat-1), una telecamera per la cattura è l'invio di immagini della Terra in modalità SSTV, invio dati telemetrici e messaggi vocali random (un vero parco divertimenti per gli appassionati!).
ARISSat ebbe una vita discretamente lunga, grazie anche alla presenza di pannelli solari che tennero costantemente cariche le batterie, il satellite dell'ARISS sopravvisse per 5 mesi prima di rientrare, come da programma nell'atmosfera e disintegrarsi; cinque mesi in cui ha dato modo alla comunità radioamatoriale di confrontarsi con le sue tecnologie di bordo.
L'ARISS organizzò nel contesto di questo programma anche tre awards collegati a tre differenti modi di ricezione del satellite, questo lo rese oltremodo famoso anche verso quella parte di radioamatori generalmente poco interessati ad attività spaziali.
















145.950 MHz - Telemetria, messaggi e SSTV
145.919 MHz - Telemetria CW BPSK 1000
145.930 MHz - Downlink trasponder lineare
435.750 MHz - Uplink trasponder lineare



ARISSat-1

A.P.R.S.

Nei primi anni 90, usando un protocollo ben collaudato già dal sistema packet BBS, Bob Bruninga WB4APR sviluppò un sistema di radiolocalizzazione che permetteva di visualizzare in tempo reale la posizione, la velocità, la quota ed altre informazioni di una stazione radio, che fosse fissa o in movimento. 
Il sistema A.P.R.S. ( Automatic Packet Reporting System )  lavora in isofrequenza, a differenza del packet BBS dove al contrario ogni stazione BBS aveva assegnata la sua frequenza. 
In Europa, e comunque nella zona 1 I.A.R.U., la frequenza convenzionale è 144.800 MHz F.M. 1k2 baud, in qualche regione si sperimenta anche su 432.500 F.M. 1k2 baud dove quest'ultima è considerata a tutti gli effetti una frequenza secondaria per l'A.P.R.S.
  
 
Bruninga vedeva in questa idea un valido supporto nelle operazioni di emergenza, laddove il radioamatore era chiamato a supporto di calamità.
A tale proposito, di grande importanza è il SSID (Service Set IDemtifier) che viene attribuito ad un nominativo, relativamente la sua funzione operativa. 
Qui di seguito le attribuzioni date e gli aggiornamenti seguiti dopo la stesura del nuovo regolamento del 2009.
Una attribuzione corretta del SSID denota la conoscenza da parte dell'operatore delle regole date nell'utilizzo di questo sistema, nonchè la possibilità di essere identificati su mappa a prescindere dal simbolo scelto.


Negli anni l'A.P.R.S. ha visto numerevoli mutazioni che lo hanno pian piano portato ad una regolamentazione globale standardizzata, ed in occasione della conferenza I.A.R.U. del Novembre 2008, si decise di portare l'utilizzo del sistema ormai al collasso per il troppo traffico, con dei parametri che meno congestionavano la rete.
Il nuovo paradigma N-n, è stato recepito in Italia già dal 2009, oggi quasi il 96% delle unità attive in A.P.R.S. nel mondo, utilizza questi nuovi parametri a vantaggio di una rete più fluida e veloce.
Controlla qui lo stato della tua stazione, nel caso in cui non rientri nella fascia "verde", aggiorna i tuoi parametri, in questo modo sarai visto dai digipeaters che potranno far rimbalzare il tuo segnale.

Ritengo, quale radioamatore, che l'A.P.R.S. su 144.800 MHz dovrebbe avere più risonanza, molte aree purtroppo mancano di una buona copertura, questo comporta una mappatura dei sistemi presenti molto scomposta e quindi poco utile sia alla comunità che come supporto in situazioni di emergenza.
In situazioni isolate, laddove non esiste copertura da parte di digipeaters, UIVIEW permette una configurazione come digipeater di basso profilo, ovvero il supporto agli instradamenti unproto con indirizzo WIDE 1, se sei una home station e vuoi dare maggiore copertura alla tua area, abilita il tuo sistema come supporto alla rete.
ATTENZIONE ! abilitare il sistema come digipeater può essere un boomerang nel caso in cui l'area è già ben servita da sistemi digipeater, infatti l'attivazione di un sistema, dove la copertura è già ampiamente assicurata da altri digipeaters, rischia di creare ripetizioni e congestionamento della rete, rendendo difficile l'ascolto di stazioni che giungono con segnali deboli.

UI-VIEW Digi settings:
Andare in modalità SETUP>DIGIPEATER SETUP

Enable digi  = ABILITARE 
UI Only      = ABILITARE
WIDE n-n   = ABILITARE
TRACE n-n =  NON ABILITARE
Alias(es)      = tuonominativo, wide1-1,wide2-2
Sub Alias     =  TUO NOMINATIVO
Dupe secs 20
Digi routes 1=1

L'A.P.R.S. come già detto, si sviluppa prevalentemente sulla frequenza di 144.800MHz ed in alcuni rari casi su 432.500MHz.
Oggi esistono in commercio diversi ricetrasmettitori, i quali implementano al loro interno la possibilità di fare A.P.R.S. (Kenwood TM-D710E, TH D72A, YAESU VX-8DR, FT-M400, etc) ma si può anche ovviare all'acquisto di una radio dedicata; io inizialmente, avendo a disposizione un vecchio palmare della Icom, e non volendo spendere molto, pensai di cimentarmi in questa espsrienza acquistando un TinyTrack da usare come interfaccia A.P.R.S. (vedi anche Argent Data Systems e Microsat ) devo dire che tutt'oggi svolge ancora egregiamente il suo lavoro, successivamente ho acquistato un Kenwood TH D7.
Per quanto riguarda la postazione fissa, un modem o TNC di quelli usati 20 anni fa per il packet; chissà quanti di voi li avranno ancora "in soffitta".
Che sia in auto o in base fissa, mettere su una stazione radio che trasmette un beacon in A.P.R.S. su 144.800MHz è più facile di quanto sembra, tra l'altro con questo sistema si possono sperimentare anche trasmissioni attraverso la Stazione spaziale internazionale, la quale sul suo modulo Zarya ha installato prorpio un sistema digipeater A.P.R.S. il quale è facilmente raggiungibile anche con una semplice ground plane ed un rtx portatile.

Oggi l'A.P.R.S. è stato implementato anche su altri sistemi di tipo digitale, non è un caso che non ho citato questo sistema, ritengo che una vera copertura radio debba avvenire via etere e non per "telefono", la sfida della nostra comunità dovrebbe essere quella di garantire un sistema nostro e funzionante, e non di utilizzare una linea altrui per far giungere i nostri messaggi o le nostre comunicazioni.

venerdì 24 marzo 2017

IW0FKO

Salve a tutti !
La mia attività radio ha inizio nel 1981 sulla banda cittadina, all'epoca, in occasione di una assenza a scuola, mi trovai a far visita all'officina di un caro amico dove abitualmente portavo il mio morotino a riparare, qui in questa officina il mio amico aveva un c.b. un Alan 68, un altro simile lo aveva nel suo furgone. All'inizio degli anni 80 la 27MHz era all'apice del suo successo, era difficile per chiunque ci si avvicinasse, non rimanere attratti e coinvolti da quello che oggi chiameremmo un "social network", passai molto tempo in sua compagnia ad ascoltarlo nei suoi QSO; un giorno,  un amico mi presto un portatile della C.T.E. un Alan 33, questa è senza dubbio stata la mia prima ricetrasmittente!
Aveva 3 canali ma solo uno era quarzato; il 14 ed una potenza di 2 watt. scarsi, passai giorni e notti a chiamare su quell'unico canale che avevo disponibile, diventai la barzelletta della famiglia, tutti concordavano sul fatto che mai nessuno sarebbe mai riuscito a sentirmi e che comunque mai avrei stabilito un contatto.
Io imperterrito però non smisi mai di chiamare (breack sul canale, breack sul canale), lo facevo da sopra i tetti delle case, sugli alberi, una volta ricordo che andai anche sopra al Pincio, ma nulla, passavano i giorni ma io non demordevo (breack sul canale, breack sul canale), finchè, quando ormai mi ero anche abituato a quella situazione a "senso unico", una sera dal balcone della mia camera da letto, mi fu risposto "AVANTI IL BREACK !"
Preso dal panico, ma sopratutto impreparato su cosa avrei dovuto rispondere, mi bloccai; solo dietro l'insistenza del mio corrispondente, mi feci coraggio ed entrai nel  mio primo QSO; da allora molta acqua è passata sotto il ponte, dopo poco acquistai una stazione radio che installai direttamente a casa, si trattava di un Midland 6001 un amplificatore Jumbo della C.T.E. ed una antenna sempre della C.T.E. SkyLab 27.
Subito mi appassionai ai DX, l'idea di parlare con un corrispondente lontano mi affascinava tantissimo, mi iscrissi ad un gruppo neo nato, che nel tempo avrebbe fatto poi la storia della 27Mhz; il Gruppo Radio Italia Alfa Tango e da quel giorno si macinarono solo new country e tanti, tanti dx!

Oggi , di quei tempi conservo due enormi scatole al cui interno custodisco gelosamente il frutto del mio lavoro; la miriade di QSL!     
Mi iscrissi anche al Servizio Emergenza Radio per non farmi mancare proprio nulla. Di quel tempo oggi conservo bellissimi ricordi ed anche alcune amicizie, di queste la più importante è sicuramente quella di Mauro (oggi IU0BVJ), colui che rispose al mio primo "breack sul canale". 
     
Il Marc 2 è stato invece il mio primo ricevitore, e riguarda la prima metà degli anni 80, quando mi avvicinai al mondo del B.C.L., ricordo che costruì una filare con cui spaziavo un pò dappertutto in HF alla ricerca di segnali broadcast, tanti all'epoca i rapporti di ascolto nonostante avessi forti disturbi causati dalla mia vicinanza con la stazione radio vaticana di Ponte Galeria, la quale all'epoca per le sue trasmissioni usava potenze anche di 500Kw, roba che ti faceva sentire il  laudatus jesus christus anche quando aprivi il frigorifero di casa.


Il ricetrasmettitore RV3 è invece stato dall'85 all'86 il mio giocattolo sotto le armi, avendo questa naturale passione, non potevo non diventare radiofonista di compagnia ! ho passato così parecchio tempo, prima di cambiare poi ancora incarico, ad organizzare collegamenti a maglie in occasione di campi, esercitazioni ed in qualunque luogo in cui occorreva creare una rete di collegamenti.


Nel 1994 ottengo l'autorizzazione a trasmettere su frequenze radioamatoriali è l'interesse nell'ambito radio cambia radicalmente.
Mi appassiono molto alle trasmissioni digitali che all'epoca arano il packet in ambiente DOS ed i vari software che li caratterizzavano, la passione mi portò così ad essere parte attiva nello sviluppo di server per il sistema TSTHOST con il carissimo amico Pippo IK4MRJ nonchè Co-sysop di alcuni dei principali sistemi BBS di Roma.
Successivamente l'interesse si è allargato anche ai satelliti in bassa orbita (L.E.O.) su cui ho applicato la passione che già avevo per le trasmissioni digitali.