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giovedì 30 marzo 2017

Space stations

All'inizio fu lo Skylab (1973-1979)


                                                                          
E' il 14 maggio del 1973 quando da Cape Kennedy il razzo Saturn V porta nello Spazio il modulo di comando (C.S.M.) Saturn I-VB; nasce così il progetto Skylab.
L'Orbital workshop (così denominata la stazione spaziale) era l'adattamento di un modulo Saturn I-VB, già usato nelle missioni Apollo per lo sbarco sulla Luna, nella cui area di lavoro C.S.M. (Command Service Module) era disposta l'attrezzatura che negli anni avvenire avrebbe dovuto supportare l'intero programma.
Siamo agli inizi degli anni 70, la tecnologia è tutta quella fino ad allora usata nel programma Apollo, la stessa stazione spaziale è strutturalmente parte di quella tecnologia.
Il programma Skylab ospiterà nel corso degli anni 1973-1974 tre equipaggi, i quali effettueranno oltre che alla prima passeggiata spaziale (E.V.A.) per la riparazione di un pannello solare danneggiato, anche molti esperimenti scientifici e medici.



Scientist-Astronaut Owen Garriott, Skylab 3 science pilot, at the Apollo Telescope Mount Console in the Multiple Docking Adapter of Skylab. Credits: NASA



Tra i vari esperimenti, il più interessante è l'utilizzo di un telescopio denominato A.T.M. (Apollo Telescope Mount) adattato sul modulo Saturn per l'osservazione del Sole e della Terra.
Come avvenuto poi in futuro con le missiosi MIREX (MIR) e ARISS (I.S.S.), l'ascolto dello Skylab da parte di radioamatori, è stato tutt'altro che facile,a partire dal fatto che a differnza di oggi, ed in virtù di un momento politico che poneva forti attriti tra le due maggiori superpotenze, non era per nulla facile ottenere frequenze su cui fare ascolto, sono pochi i radioamatori che all'epoca hanno avuto la fortuna di ricevere segnali o voci dallo Spazio.
Lo Skylab, come già detto, disponeva della migliore tecnologia dell'epoca, tra la'ltro ben collaudata; le apparecchiature radio presenti permettevano di lavorare in banda S (2-4 GHz) ed in banda P (225-390 Mhz).
Le trasmissioni erano prevalentemente telemetriche e video, quest'ultime riguardavano l'invio di immagini catturate dall'osservatorio spaziale A.T.M.
Lo Skylab era radiocontrollato da un gran numero imprecisato di stazioni a Terra che oltre a ricevere dati, ne determinavano l'orbita e ne seguivano l'andamento; queste stazioni radio erano presenti su quasi tutti i continenti e sugli oceani in modo da garantire un costante ascolto.


BANDA S:
Su questa banda venivano svolte più operazioni su di una stessa frequenza, grazie all'utilizzo di sottoportanti, le quali permettevano il flusso di più dati contemporaneamente.
2287,5 MHz modulazione P.M. su questa frequenza viaggiavano dati telemetrici e voce
2272,5 MHz modulazione F.M. su questa frequenza viaggiavano riproduzioni TV, voce e dati

BANDA P:
Le frequenze VHF qui di seguito riportate, sono state ascoltate da radioamatori ed è  quindi confermata la loro attribuzione (credit Sven Grahn)
296,8 MHz A.M. fonia (simplex) con le stazioni di radiocontrollo
230,4 MHz- 231,9 MHz- 235,0 Mhz- 237,0 MHz Telemetria

Due anni prima, nel 1971 l'Unione Sovietica aveva iniziato un programma analogo; La Saljut 1 è stata la prima Stazione Spaziale in assoluto messa in orbita, purtroppo catastrofici eventi non hanno poi permesso al progetto di andare avanti.

STS-9 (1983)


STS è l'acronimo di Space Transportation System, più comunemente conosciuto come Shuttle.
L'STS-9 è una missione Shuttle di tutta rilevanza; ha inizio il programma "Spacelab" aprendo le frontiere a nuovi esperimenti in assenza di gravità e sancisce anche la presenza del primo radioamatore nello Spazio.
Owen Garriott, già presente nel programma SkyLab3, regolare detentore di licenza radioamatoriale con sigla W5LFL è stato il primo radioamatore in assoluto a trasmettere dallo Spazio; se è nato il programma S.A.R.EX. lo si deve a lui, sempre a lui lo si deve se oggi i radioamatori hanno una valenza all'interno dei programmi spaziali.
La legenda vuole che Owen portò con se un ricetrasmettitore portatile VHF per intrattenersi in comunicazioni "amatoriali" con la madre, ma che da lì a breve spaziò in comunicazioni anche con la popolazione radioamatoriale. Tra i suoi contatti dallo spazio ci fu anche JY1 Re Hussein di Giordania.
Owen portò l'attenzione della NASA su uno strumento che avrebbe potuto avvicinare le comunità scolastiche allo Spazio, sua fu l'idea di coinvolgere le scuole con un programma che gli permettesse di interagire con operatori nello Spazio.

Owen Garriotta bordo dell'STS-9
 Il secondo successo radioamatoriale lo si deve a Antony W. England (W0ORE) con la missione STS-51F del 1985,  il quale proseguì l'attività iniziata da Owen qualche anno prima.
I semi gettati da questi due radioamatori, permetteranno da li a breve con le missioni MIR, la nascita di una serie di programmi che porteranno il radioamatore nello Spazio.
Nel 2002, in occasione della Dayton Hamvention, è stato conferito a Owen Garriott e Antony W. England uno speciale tributo per quanto fatto per la comunità radioamatoriale.
La stazione spaziale MIR (1986-2001)



La MIR è stata sicuramente una rivincita vincente al fallimento del programma Saljut 1 del 1971, nata durante la guerra fredda, contro ogni previsione ha raggiunto il 21° secolo creando un solido trampolino verso la futura Stazione Spaziale Internazionale.
Con la MIR entrano in gioco anche i radioamatori, per la prima volta vengono creati programmi dedicati dove il radioamatore è parte attiva nell'esperimento.
I programmi MAREX (Mir Amateur Radio Experiment), MIREX (Mir International amateur Radio EXperiment),SAREX (Space Shuttle Amateur Radio EXperiment)  e SAFEX (Space Amateur Funk EXperiment) permetteranno non solo la creazione di un collegamento con lo Spazio grazie alla fornitura di apparecchiature radio e componenti hardware, ma anche la possibilità di organizzare i primi school contacts, dando così modo a tutti di portare la propria voce all'interno di una stazione spaziale.

Musa Manarov U2MIR


Inizialmente, nel 1988 furono installate sulla stazione spaziale delle apparecchiature radio VHF al solo scopo ricreativo, per permettere all'equipaggio comunicazioni con la Terra in ambito radioamatoriale, il programma MAREX ad opera di operatori russi è stata una naturale conseguenza ad una attività che nata per "gioco", aveva costituito un solida base per l'inizio di esperimenti radio.
Da lì a breve, si costituirono due gruppi di lavoro statunitensi, il MIREX ed il SAREX, rispettivamente creati per gestire collegamenti radio con la MIR (MIREX) e con lo Shuttle (SAREX) da parte della comunità radioamatoriale. La MIREX sarà l'organizzatrice di tutti gli school contact che si effettueranno nell'intero periodo di orbita della MIR nonchè gestirà il traffico QSL.
Nel 1996 il programma SAFEX a cura della comunità radioamatoriale tedesco-austriaca, portò sulla stazione spaziale, installando sul modulo Piroda, apparecchiature nuove per configurare un sistema ricetrasmittente in UHF, fu attivato un ripetitore per fonia ed aperta una frequenza per il packet a 9k6, nello stesso ambito, furono utilizzate frequenze in banda L/S (Up 23cm Dwn 12cm) per delle trasmissioni in ATV, tale sistema resterà attivo fino alla fine.
Nel 1998 fu anche attivato un trasmettitore SSTV che lavorava sulla frequenza di 145.985 FM, da questa data, fino al termine della sua lunga permanenza nello Spazio, è stata questa la frequenza usata per tutte le sue attività radioamatoriali.

Anche se ufficialmente erano state attribuite più frequenze radioamatorial ad uso della MIR, nel tempo ci si accorse che in alcune regioni (I.A.R.U.) queste interferivano su sistemi terrestri, e talvolta  si presentavano invece disturbi provenienti dalla Terra alle apparecchiature radio di bordo; fu così che si decise per una frequenza simplex  da far cadere in piena banda SAT (145.800-146.000), 145.985 FM.


HAM-RADIO MIR Frequency 
----------------------- 
MIREX program: 
145,800 MHz FM MIR Downlink [1k2 Packet & Voice] 
145,200 MHz FM MIR Uplink [1k2 Packet & Voice] 
SAFEX program:
437,925 MHz FM MIR Downlink [Voice] 
437,950 MHz FM MIR Downlink [Voice] 
437,975 MHz FM MIR Downlink [9k6 Packet]
 
since July 1997 
145.985 MHz FM MIR simplex [1k2 Packet, SSTV & Voice] 

SERVICE MIR Frequency (not ham-radio) 
---------------------- 

121,625 MHz MIR MIR/Soyuz TM 
121,750 MHz FM Soyuz TM 
130,165 MHz FM MIR MIR > Shuttle [Voice] 
130,165 MHz FM MIR / Soyuz TM 
139,200 MHz FM Shuttle Shuttle > MIR [Voice] 
139,205 MHz FM MIR 
142,000 - 143,825 MHz MIR [Voice] 
142,600 MHz FM MIR [Voice] 
143,625 MHz FM MIR MIR > Control [Voice] 
143,625 MHZ FM MIR MIR > CUP [Packet] 
166,000 MHz FM Progress M + Soyuz TM [Telemetrie] 
417,000 MHz FM MIR [Telemetrie] 
463,000 MHz FM Progress M + Soyuz TM [Telemetrie] 
922,750 MHz FM Progress M + Soyuz TM [Telemetrie] 
926,050 MHz FM Progress M + Soyuz TM [Telemetrie] 
926,100 MHz FM Soyuz TM 

Nonostante le comunicazioni in fonia tra l'equipaggio della MIR e la comunità radioamatoriale fossero frequenti, l'utilizzo del PMS è sicuramente stato altamente complementare nel tenere alto lo spirito di amicizia e collaborazione.
Singolare è questo messaggio laasciato da Mike Foale - KB5UAC sul PMS della MIR (R0MIR), indirizzato a tutti i radioamatori a seguito della collissione che ci fu tra i moduli Spektr e Progress:

Posted:06/28/97 17:58
To:ALL
From:R0MIR
Subject:Mir Status

We have now got the base block, the module Kvant2 back
on line,leaving 2 more modules. Working very hard, lights
in our mouths, in the dark, moving batteries about, to
enable better charging, with solar arrays. O2 electrolysis
soon, in old Kvant.
Much interest from control center to do internal eva to
reconnect power to lost Spkektr module, to receive its
substantial electrical power from its large arrays.
Thanks for all your good wishes.
Mike.

CMD(B/H/J/K/KM/L/M/R/S/SR/V/?)>



Lista mailbox PMS R0MIR 25 Marzo 1988

A causa di gravi incidenti che ne avevano compromesso la struttura, la Russia non ritenne più vantaggioso mantenere in orbita la Stazione spaziale, a Marzo del 2001 iniziarono le manovre di deorbita per permettere il suo rientro e quindi la disintegrazione attraversando l'atmosfera terrestre.

La Stazione spaziale MIR rimane per tutti i radioamatori il "big one" fu un vero parco divertimenti per noi amanti dei collegamenti satellitari, offrì tante occasioni in altrettante modalità radio, mai come in quel periodo ci si sentì parte di un progetto, la MIR quasi la si toccava con una mano per quanto ci era vicina.
Negli anni avvenire ci sarà la I.S.S., ma non sarà mai più la stessa cosa.

International Space Station (since 1998)



Fu verso la fine dal 2000 che la ISS utilizzando antenne nate per altri usi, ma risonanti sulle VHF/UHF radioamatoriali iniziò quella che fu denominata la FASE 1.
L'rtx era composto da un ERRICSON che permetteva comunicazioni in VOICE\SSTV\PACKET
La consolle radio era posta nel modulo ZARYA, da qui il fatto che ancora oggi, la HAM STATION è identificata con ISS ZARYA.


Equipaggiamento radio Ericcson FASE 1
 Nel 2001 con il progetto ARISS le apparecchiature radio furono totalmente sostituite e poste nel modulo russo Zvesda.
Denominata FASE 2, attualmente lavora con 2 KENWOOD D-700 V/UHF + 1 KENWOOD D-710E

                                           
Configurazione radio shack antecedente 2008 con Kenwood D-700 (vhf-uhf)
 voice\repeater\packet e YAESU FT-100 (hf-vhf-uhf) voice\sstv

             
Antenne su modulo ZARYA


Antenne ARISS su modulo Columbus

La I.S.S. come la MIR si trova in un orbita molto bassa, a circa 400 km dalla terra, è posizionata in un area denominata L.E.O. (Low Earth Orbit), facile da ricevere e da lavorare anche con attrezzature semplici.

La I.S.S. è facilmente collegabile anche in condizioni estreme, grazie alla sua
orbita relativamente alta

Il programma A.R.I.S.S. (Amateur Radio on I.S.S.) è una naturale evoluzione ai programmi radioamatoriali costituiti già ai tempi della MIR, si tratta di un consorzio tra le maggiori agenzie spaziali presenti nel mondo (NASA, ESA, Rosaviakosmos, JAXA e C.S.A.), a lei fa capo l'associazione di radioamartori AMSAT.
Nel 2010 AMSAT-Italia ha presentato all'E.S.A. l'ambizioso progetto per la realizzazione di un trasmettitore video (inizialmente si pensava ad un sistema analogico) da installare sulla I.S.S. per permettere agli astronauti di riprendere la loro area di lavoro durante i numerosissimi school contact a cui la Stazione spaziale partecipa costantemente.
Solo nel 2013, dopo aver superato parecchi ostacoli il progetto giunge a termine con l'installazione di un trasmettitore DATV (digitale) all'interno del modulo Columbus ed i primi test che culmineranno con la prima trasmissione avvenuta nella primavera del 2014; un vero successo per AMSAT-Italia e la comunità radioamatoriale.

Trasmettitore HAM TV a bordo del modulo Columbus della I.S.S.


Le apparecchiature radio attualmente presenti sulla Stazione Spaziale Internazionale, sono allocate in due differenti moduli; la configurazione attuale è:

Modulo Columbus
145.825 MHz - ERICSSON VHF - 1k2 APRS/Packet - ATTIVO
437.500 MHz - ERICSSON UHF - 1k2 APRS/Packet - INATTIVO


Modulo di servizio Zvezda
School contact, fonia, SSTV - Kenwood D-710E - SALTUARIAMENTE 
145.800 MHz - worldwide Downlink
145.200 MHz - Region 1 UPlink
144.490 MHz - Region 2/3 UPlink

Crossband repeater - Kenwood D-700 - INATTIVO
437.800 MHz - Uplink
145.800 MHz - Downlink

Le comunicazioni tra la Stazione Spaziale Internazionale e la Terra avvengono su più frequenze (non radioamatoriali), ed in molti modi, qui di seguito riporto quelle su cui ad oggi è stato fatto ascolto con successo:

E.V.A. (Extra Veicular Activity) queste sono le frequenze ascoltate durante le passeggiate spaziali, sono in modalità duplex
121.125 MHz FM - collegamento verso la I.S.S.
121.750 MHz FM - collegamento verso la I.S.S. - Progress telemetria
130.167 Mhz FM - collegamento verso l'astronauta

143.625 MHz FM - downlink verso Mosca

Cubesat


La Stazione Spaziale Internazionale ha anche fatto da madrina a molti lanci di satelliti del tipo Cubesat o nanosatelliti, sia per scopi radioamatoriali che civili o militari.

Tra i più famosi possiamo citare sicuramente il SuitSat-1 e ARISSat-1, entrambi facenti parte di un progetto ARISS,  dove il fallimento di uno, è stata invece la rivincita dell'altro.
Il SuitSat-1 conosciuto anche come Radioskaf, Radio Sputnik o Amsat-Oscar 54 riguardava un esperimento molto semplice ma sicuramente innovativo, utilizzare una tuta spaziale al cui interno sarebbe stato posto un trasmettitore il quale avrebbe trasmesso oltre a dati telemetrici, un messaggio vocale in diverse lingue.
Il lancio (tra l'altro il primo ufficiale dalla I.S.S.) avvenne il 6 dicembre del 2005, ma fallì dopo appena due orbite a causa di un crasch sulle batterie, le quali, non disponevano (da progetto) di pannelli solari per la ricarica, lasciando così molti radioamatori delusi da una opportunità mancata.

145.990 MHz FM - Telemetria - Messaggio in più lingue (random con batterie cariche)

SuitSat-1
La rivincita al fallimento di SuitSat-1 arriva qualche anno dopo; è l'Agosto del 2011 quando in occasione di una operazione E.V.A. viene messo in orbita 'ARISSat-1.
ARISSat-1 ha una tecnologia a bordo di gran lunga più complessa e superiore della precedente usata su SuitSat-1, il cubesat disponeva di un trasponder lineare che sarebbe stato usato come ripetitore ma che purtroppo non entrò mai in uso, in quanto, durante la sua messa in orbita, l'antenna si ruppe, rendendo così impossibile il suo funzionamento (è l'unico problema avuto da ARISSat-1), una telecamera per la cattura è l'invio di immagini della Terra in modalità SSTV, invio dati telemetrici e messaggi vocali random (un vero parco divertimenti per gli appassionati!).
ARISSat ebbe una vita discretamente lunga, grazie anche alla presenza di pannelli solari che tennero costantemente cariche le batterie, il satellite dell'ARISS sopravvisse per 5 mesi prima di rientrare, come da programma nell'atmosfera e disintegrarsi; cinque mesi in cui ha dato modo alla comunità radioamatoriale di confrontarsi con le sue tecnologie di bordo.
L'ARISS organizzò nel contesto di questo programma anche tre awards collegati a tre differenti modi di ricezione del satellite, questo lo rese oltremodo famoso anche verso quella parte di radioamatori generalmente poco interessati ad attività spaziali.
















145.950 MHz - Telemetria, messaggi e SSTV
145.919 MHz - Telemetria CW BPSK 1000
145.930 MHz - Downlink trasponder lineare
435.750 MHz - Uplink trasponder lineare



ARISSat-1

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